mercoledì 28 maggio 2008

Tamburrano promuove Pentassuglia


28 maggio 2008

Tamburrano promuove Pentassuglia

Per lui il dialogo tra Partito Democratico e Popolo della Libertà non solo è possibile ma addirittura necessario. Martino Tamburrano, sindaco di Massafra ma anche vice coordinatore provinciale di Forza Italia, alla proposta lanciata da Tarantosera ci crede: “L’ho detto proprio ieri in consiglio durante la discussione sul bilancio della Provincia. Ho detto al presidente Florido di non ostinarsi a lasciarsi imbrigliare dalla sinistra radicale che lo ha ingessato in questi quattro anni”. Perché crede che Florido sia stato ingessato dalla sinistra? “Perché la sua azione è stata evanescente. E il paradosso è che lo è stata anche nell’affrontare i problemi sociali, nonostante, appunto, la presenza della sinistra radicale”. Ci può fare qualche esempio concreto di quel che sta dicendo? “Prendiamo Isolaverde. Abbiamo scoperto che questa società ci costa 8 milioni e 300 mila euro all’anno. Questo è un costo che rischia di portare la Provincia al dissesto. Eppure, a fronte di costi così spropositati gli stipendi dei lavoratori si attestano intorno ai 750 euro al mese. Per i servizi sociali sono stati spesi appena 140 mila euro e di questi gran parte per convegni”. Tamburrano, in queste sue osservazioni c’è il gioco delle parti: in fondo lei fa opposizione… “Non è così. O Florido si apre al dialogo oppure è destinato ad affondare. Fa ancora in tempo a salvarsi”. Per salvarsi, come dice lei, cosa dovrebbe fare, chiedere il sostegno al Popolo delle Libertà? “Lo ripeto: aprirsi al dialogo è una necessità. Voglio sottolineare che qui non è questione di occupare poltrone, ma di assicurare al territorio azioni efficaci su grandi questioni come ambiente, porto, infrastrutture, sanità”. Ma guardi che proprio Florido dalle colonne di Tarantosera ha detto che sui grandi temi è necessaria una condivisione al di là degli schieramenti. “Sì, ma poi finisce sempre col restare ingabbiato da una parte della sua coalizione. Così stiamo perdendo treni importanti. Vediamo ad esempio quello che è successo sui dragaggi. Il presidente Florido è troppo preoccupato di inseguire i voti di Rifondazione. E’ da questi assilli che deve liberarsi”. Ritiene che finora non ci sia stata una adeguata apertura al centrodestra? “Io rilevo che è mancata del tutto una azione di coordinamento sulle grandi questioni”. Lei invita Florido a liberarsi della sinistra radicale. Sta dicendo che il PdL sarebbe pronto a fare da ciambella di salvataggio? “Io dico a Florido: fidati di noi e lascia perdere la sinistra, rispetto alla quale peraltro il presidente non ha dimostrato di avere sufficiente forza per imporsi. Nessun salvagente, tant’è che noi le nostre liste pe le provinciali del prossimo anno le stiamo preparando e sono liste che esprimeranno il dissenso verso ciò che l’amministrazione Florido ha rappresentato in questi anni” Sta dicendo che se ci fosse stato un maggiore coinvolgimento il voto sul bilancio poteva avere un esito diverso? “Il bilancio poteva essere diverso e ottenere consensi più larghi”. Tamburrano, ci faccia capire: siete disposti ad un accordo di governo col Pd? “Per quanto riguarda la Provincia, un appoggio esterno su grandi temi è possibile”. E per quanto riguarda il Comune di Taranto, invece? “Stefàno non ha capito che c’è bisogno di tutti. Taranto oggi non è ancora in grado di programmare come uscire dalla crisi. Come si fa a pensare di poter governare da soli in queste condizioni?”. Sembra di capire che lei vede oltremodo di buon occhio un’alleanza tra Partito Democratico e Popolo della Libertà. “Siamo in tempo per concretizzare un’intesa. I nostri parlamentari stanno dando dimostrazione di grande sensibilità ai problemi del territorio. Non mi sembra però che gli enti locali stiano recependo questa sensibilità come invece meriterebbe”. Un governo locale Pd-Pdl non è dunque un’utopia? “Una alleanza di questo tipo è possibile, ma solo se guidata dal centrodestra. Il problema è che il Partito Democratico non ha gli interlocutori giusti. Ha fallito anche Mazzarano, come dimostra il rifiuto di Stefàno ad una apertura verso i democratici. Il Pd sta sbagliando uomini e strategie”. Chi potrebbe essere allora l’interlocutore giusto? “Non ho dubbi: l’uomo del dialogo è Donato Pentassuglia. In ogni caso, qualsivoglia discorso va poi sottoposto alla volontà degli elettori. Alla fine, sono loro che decidono”. Come considera l’apertura di Stefàno all’Udc? “Mah! Qui siamo allo spontaneismo più assoluto. Non c’è strategia, credo che dietro non ci sia assolutamente nulla se non l’improvvisazione. Piuttosto mi piace il percorso intrapreso dal commissario dell’Udc, Antonio Scalera, che ha imboccato la strada della rivisitazione dei metodi e degli uomini. E’ una strada sulla quale possiamo incontrarci”. A proposito, ci avviciniamo alle provinciali del 2009. Tamburrano sarà il candidato presidente per il PdL? “Il candidato dovrà essere una persona che goda di grandi consensi e che sia in grado di aggregare. Se il Pdl vuole, io sono pronto”.
Taranto Sera

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