Cittadini e forestieri
si sono riversati nel centro antico della città e guidati da volontari
hanno potuto ammirare grotte, tunnel, pozzi, camminamenti nascosti
MASSAFRA - Visite guidate ed il suono della
fisarmonica per far rivivere il Centro storico. Le manifestazioni
"Massafra Sotto & Sopra", a cura dall’associazione culturale "Terra
di Puglia" con il patrocinio del Comune di Massafra, e "Fisarmoniche tra
i vicoli", nell’ambito del 7° Festival Internazionale della
Fisarmonica, organizzato dal Centro stabile di arte e cultura Agorà, in
collaborazione con il Comune di Massafra, la Provincia di Taranto e la
Regione Puglia, entrambe inserite nel cartellone "MassafraEstate 2008",
hanno attirato l’attenzione di cittadini e forestieri che, nei giorni
scorsi, si sono riversati nel Centro antico della città.
Esperti e studiosi di "Terra di Puglia", affiancati da giovani
volontari, hanno consentito ai visitatori di venire a contatto con
l’affascinante mondo senza luce, ricco di grotte, gallerie, abitazioni
ipogee, tunnel, pozzi, cisterne e camminamenti, che caratterizza la
"Massafra sotterranea", guidandoli nei sotterranei di Palazzo di Città e
del Convento di San Benedetto, di salire sulla Torre dell’Orologio, e
di ammirare più da vicino il Convento di San Benedetto (coro ligneo) e
la cupola di San Lorenzo. Un successo assicurato. Quasi quattrocento i
partecipanti ai primi due appuntamenti in programma.
Degni di nota, lo stupore e la meraviglia dei massafresi che, anche
quest’anno, si sono riscoperti "turisti nella propria città", e
l’entusiasmo dei turisti, tra i quali siciliani, leccesi, torinesi e
friulani, ma anche famiglie provenienti dai paesi vicini. "È una città
incantevole - non ha esitato a dichiarare una coppia di forestieri
proveniente da Novara, in vacanza a Castellaneta Marina - ricca di
tante bellezze storico-artistiche. Per valorizzarle maggiormente ed
attrarre turisti, dovreste entrare in rete con gli altri Comuni vicini
e, soprattutto, con le località marine e le strutture ricettive".
Riguardo al lavoro svolto dai volontari dell’associazione, che hanno
destinato un po’ del loro tempo libero alla pulitura e al recupero dei
siti sotterranei, in alcuni punti ricettacolo di rifiuti, al fine di
renderli fruibili, una turista ha sottolineato: "È raro vedere un gruppo
di giovani che si interessano al loro paese, impegnandosi nella
valorizzazione dei suoi posti più belli".
Entriamo anche noi, assieme al gruppo di visitatori, nel sotterraneo
del Monastero di San Benedetto al quale si accede, come ci spiega il
prof. Mino Mottolese, "attraverso una scalinata in pietra, parzialmente
occupata da tufi ammucchiati su un lato, che conduce dapprima in un
pianerottolo dove sono accatastate varie tavole stuccate e decorate,
residue degli ornamenti del coro ligneo dell’antico e ormai distrutto
Convento di S. Rocco, e poi in un grande vano piramidale delle
dimensioni sul fondo di circa 12x12 m e alto circa 15 m.
Sul lato ovest, protetta da un muretto alto circa 2m, è presente una
cisterna cavata nel tufo e profonda circa 3 m ancora piena d’acqua, che
ha ricevuto per anni le acque di scarico di una pescheria. Questa
cisterna era in origine la "neviera" annessa al Monastero, di cui parla
Espedito Jacovelli. La gran grande piramide ha le stesse caratteristiche
dell’altra limitrofa, sotto la Torre dell’Orologio: stessa forma,
dimensioni leggermente inferiori, stessa finitura delle pareti,
probabilmente costruita dalle stesse maestranze. Essa fu usata come cava
di tufi in sotterraneo.
Su tre lati perimetrali della base, il deposito ospita tre binari di
appoggio di botti, in roccia tufacea risparmiata dallo scavo, larghe
circa 50 cm, con un canaletto centrale per il lavaggio delle botti.
Costruito come accessorio del Monastero delle benedettine, il vano era
adibito a deposito di derrate alimentari, di acqua e di vino per la
comunità monastica femminile e, soprattutto, per i gli ospiti del
monastero, le orfanelle, gli anziani e i derelitti".
Brillante anche la manifestazione dell’ "Agorà", un vero e proprio
"viaggio" musicale nei luoghi più incantevoli del Centro storico, che ha
ospitato mini-concerti di fisarmonicisti italiani e gruppi musicali, in
otto postazioni prescelte: piazza Garibaldi, "Taranta & Province
Ensamble" (tarantelle, pizziche e tammurriate); scala Fanelli, Giuliano
Cameli (popolare italiano); Vico Mancieri, Claudio Di Muzio (popolare
italiano); San Toma, Bruno Duranti (popolare italiano); Belvedere via
Muro, Corrado Medioli (liscio d’ascolto); sagrato Santuario di Gesù
Bambino, Duo Urgesi (liscio ballabile); Corte Dante Alighieri, Gervasio
Marcosignori (classico); Sagrato Duomo San Lorenzo, Marco Polidori
(classico-leggero).
Il suono degli strumenti ha reso ancora più magica l’atmosfera, resa
già suggestiva dallo scenario offerto dalla Città vecchia,
caratterizzata da vie, viuzze, archi, scalinate, vicinanze, casette
bianche, corti e vicoli, che hanno risvegliato i ricordi nei più anziani
e suscitato la sete di conoscenza nei più giovani. Alla rassegna, è
stato anche abbinato il concorso fotografico a premi "Centro storico in
…Festival. L’habitat, gli artisti, il pubblico", un’occasione in più per
conoscere ed apprezzare i suggestivi scorci del Borgo antico e favorire
il connubio musica-bellezze del territorio, obiettivo primario
dell’evento musicale.
Presente alle manifestazioni, l’assessore al Risanamento del Centro
storico, Maurizio Ludovico, che ha affermato: “Il fatto che l’80% degli
eventi del cartellone estivo ricada nel Centro storico risponde ad una
precisa volontà politica dell’Amministrazione comunale, un progetto di
rigenerazione della città vecchia, avviato due anni fa. Un progetto che
si articola su tre aspetti: recupero edilizio, viabilità e sviluppo
delle attività commerciali. Un’idea di aggregazione sociale,
partecipazione e condivisione degli obiettivi dell’Amministrazione con i
cittadini che abitano il Centro antico".
Intanto, secondo quanto riferitoci dall’assessore, si attende
l’esito della presentazione della domanda di finanziamento dei Pirp,
Programmi Integrati di Riqualificazione delle Periferie, sulla quale la
Regione Puglia non si è ancora espressa. Aggiudicarselo, significherebbe
riqualificare ancor di più il Centro storico.
Francesca Piccolo [Corriere del Giorno]