L'onorevole
Pietro Franzoso e il consigliere regionale Pietro Lospinuso a Palazzo
De Notaristefani per parlare, assieme a tutti i sindaci di centrodestra
del versante tarantino occidentale, del Piano Attuativo Locale (Pal).
"Non ci sono i soldi per attuarlo", dice il sindaco di Massafra Martino
Tamburrano
MASSAFRA,
18 gennaio 2009 - “Più che un Pal è una palla”. È la chiusura
dell’Onorevole Pietro Franzoso al termine della conferenza stampa
tenutasi nella mattinata di ieri presso Palazzo De Notaristefani a
Massafra. Assieme all’Onorevole e ai sindaci del versante occidentale
della Provincia, quelli di centrodestra, anche il consigliere regionale
Pietro Lospinuso, presidente provinciale di Alleanza Nazionale.
A
fare gli onori di casa è stato il sindaco di Massafra, che pone
l’accento sul voto del Piano Attuativo Locale della Provincia di Taranto
sottolineando che “senza la responsabilità dei sindaci del
centrodestra, che sono rimasti seduti al tavolo, non si sarebbe potuto
approvare questo importante strumento. Non c’era il numero legale, gli
abbiamo dato una mano, perché la sanità non ha colore politico, ma oggi
cominciamo a pensare che il Pal sia solo una manovra elettorale”.
Dal
centrodestra sono preoccupati per la copertura finanziaria del Piano:
“Non sappiamo dove prenderanno i soldi per attuarlo – afferma
Tamburrano, e sulla questione elettorale dice – Occupano le postazioni
con primari, dottori, infermieri e quant’altro che siano in possesso di
una tessera. Stanno creando degli avamposti”. È il prologo alla
richiesta già fatta in un’altra occasione, le dimissioni del direttore
sanitario Mario Cetera: “Nel nostro versante abbiamo un direttore
sanitario nominato solo perché di parte, tra l’altro eletto nelle liste
del centrosinistra a Palagiano. Ricopre quel ruolo pur non avendo
titoli, per non parlare della richiesta di rinvio a giudizio su di lui
perché aveva affidato degli incarichi che non poteva affidare”.
Contro
il dottor Cetera si scaglierà anche il sindaco di Castellaneta, Italo
D’Alessandro: “Nel nostro presidio ospedaliero non possiamo comprare un
elettrocardiografo che costa 2500 euro, ma nel frattempo il direttore
sanitario sceglie di spendere quei soldi, forse anche di più, per un
aggeggio che servirà per l’ingresso nei parcheggi. Una scelta di casta”.
Secondo
Lospinuso il Pal, nella maniera in cui si sta realizzando, denota una
mancanza di responsabilità governativa: “In Regione abbiamo criticato
questo strumento perché denota una mancanza di responsabilità da parte
del governo regionale, che delega ai tavoli delle Asl il Piano. Vedremo
poi quali saranno i fatti, in una Regione che ha dovuto aumentare le
tasse per ammortizzare i buchi”.
Il
presidente provinciale di An denuncia quella che lui chiama un’altra
‘anomalia’: “Si sono riservati un migliaio di posti letto, che la Giunta
Regionale deciderà in seguito a chi assegnare. Una mossa elettorale per
accaparrarsi i favori di qualcuno. Faremo da sentinelle perché questo
piano venga attuato e sul territorio rimanga ciò che ci spetta”.
Giovanni
Quero, sindaco di Mottola, sottolinea: “Non abbiamo mai fatto della
sanità una questione di campanilismo. Manduria necessita di una
struttura importante, Castellaneta deve essere rilanciata affinchè non
resti un museo. Noi abbiamo dato parere positivo, ma per attuare il
piano ci vogliono i soldi”.
Giuseppe
Cristella, sindaco di Castellaneta, come tutti sottolinea i ritardi e
critica: “Vendola inaugura gli affreschi nei reparti di pediatria ma non
si ricorda della mancanza dei servizi. A Laterza da anni aspettiamo il
medico del 118”.
Luigi
Montanaro, sindaco di Ginosa, evidenzia: “Il primo obiettivo della
campagna elettorale di Vendola era revocare il Piano Fitto. Dopo 4 anni è
ancora in voga. 4 anni per presentare un Piano di 105 pagine, in cui è
contenuto un Piano di rete ospedaliera in cui non c’è nulla di nuovo. Ad
oggi non c’è un servizio territoriale che sia stato aumentato”. Michele
Labalestra, sindaco di Palagianello, spera: “Bene l’idea della Casa
della Salute a Palagianello, spero solo che la Regione ci dia le
risorse”.
Italo
D’Alessandro, primo cittadino di Castellaneta, afferma: “Così fatto, il
Pal non è altro che una dichiarazione d’intenti, ma se non ci dicono da
dove prendere i soldi e cosa privilegiare prima allora siamo davvero
davanti ad un libro dei sogni”.
Chiude
l’Onorevole Franzoso: “Dopo 4 anni di governo non c’è ancora un Piano,
ma abbiamo un indebitamento di circa 600milioni di euro che aumenterà
nei prossimi mesi di altri 180 milioni. Ancora oggi abbiamo una sanità
indebitata con una spesa senza controllo, con carenze strutturali,
strumentali e di personale. Si è fatto solo qualche concorso
clientelare. Le farmacie ospedaliere sono senza farmaci. Questa è la
sanità che la Regione Puglia ha regalato in alternativa al Piano Fitto,
che era già definito e con debiti zero. L’unico loro pregio è quello
dell’annuncio. Siamo di fronte ad un libro dei sogni, con l’unica
sostanza rappresentata dai mille posti letto che la Giunta Vendola si è
riservato per elargirli clientelarmente durante le elezioni. La cosa che
preoccupa è l’assenza della nostra rappresentanza nella maggioranza
della Regione. Mi auguro che finisca il tempo della
strumentalizzazione”.
Graziano Fonsino - Corriere del Giorno (foto di LS)